Le allegre comari di Windsor: le scuole superiori di Cento unite dal teatro
Sabato 20 maggio gli studenti del triennio del "Liceo Cevolani" aderenti al progetto Ginnastica dello spirito hanno messo in scena una versione de Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare che, per la prima volta, è stata replicata anche alla sera in uno spettacolo aperto a tutti. L'esibizione non è stata che il vertice di un lungo lavoro che ha impegnato gli studenti tutto l'anno, dallo studio della sceneggiatura alla messa in scena. In questo lavoro di grande impegno, i ragazzi sono stati accompagnati dal referente del progetto, il professor Claudio Ricci, e confortati dal lavoro e dall'esperienza del regista Massimo Bagliani, che ormai da dodici anni collabora con il Cevolani. I costumi, eleganti e buffi, nonché le elaborate scenografie, si devono invece agli studenti dell'istituto "Fratelli Taddia", che hanno seguito il Laboratorio Artistico Teatrale curato da Alessandro Ramin; alla folta delegazione degli studenti del'istituto "Bassi – Burgatti" dobbiamo invece l'allestimento e la cura delle luci e del suono. L'entusiasmo dimostrato dai giovani spettatori è la riprova che i classici sanno ancora parlare e che l'amore, e l'umorismo intorno alle cose d'amore, restano una ricetta sicura per entusiasmare gli adolescenti di ogni tempo. La vicenda della commedia è nota: lo spiantato sir John Falstaff, attempato beone a corto di mezzi, vuole sedurre due giovani nobildonne per approfittare del loro patrimonio; le due amiche, scoperte le sue intenzioni, decidono di sottoporlo a burle ed umiliazioni. Intrecciata alla vicenda di Falstaff c'è quella di due giovani innamorati, Fenton ed Annetta Page, disposti a tutto pur di veder coronato il loro sogno d'amore. Il piacere del testo è accresciouto dalla consapevolezza che a recitarlo sono dei giovani che si affacciano alla vita, ai quali è bello che la scuola offra la possibilità di confrontarsi con quella grande scuola di pazienza e impegno che è il teatro. A loro, con il Bardo, auguriamo che "il cielo dia molti, molti giorni allegri".